La fibromialgia non ha volto. Una raccolta fondi a sostegno di ISAL e della ricerca
La Fibromialgia non ha volto.
Purtroppo è così: spesso accade che chi soffre di questa patologia si senta solo, invisibile, senza volto.
Noi vogliamo dare volto a tutti e tutte i pazienti che soffrono in Italia e lo facciamo grazie all’aiuto di nuovi amici.
Il club Italian Titan Legion insieme a Laura Polizzi, paziente fibromialgica molto attiva sui social network per aiutare altri pazienti come lei, hanno scelto di sostenere la ricerca sul dolore cronico e in particolare sulla Fibromialgia avviando una raccolta fondi online in favore di ISAL.
Come donare
Partecipare è molto semplice, basta visitare questo link sulla pagina di GoFundMe, una piattaforma nata proprio per il crowdfunding, https://www.gofundme.com/f/titans-ricerca-sulla-fibromialgia, schiacciare sul pulsante “Fai una donazione”, scegliere la cifra con cui donare e procedere attraverso PayPal, Apple o Google Pay, carta di credito.
Per chi avesse difficoltà è possibile in alternativa effettuare un bonifico sul conto: IT35Q0885224202032010052645 presso BCC Romagna Est specificando nella causale: “La fibromialgia non ha volto”.
Obiettivo di questa raccolta fondi è che ISAL prosegua nella ricerca di un biomarcatore che potrà aiutare a migliorare il processo diagnostico e quindi la cura della Fibromialgia.
Dirette Instagram
Qui potete rivedere la diretta in cui Omar, Filippo, Laura e Alan hanno presentato questo progetto, proprio nella Giornata mondiale della Fibromialgia: https://www.instagram.com/p/CdbjB2vKO-z/
Venerdì 20 maggio alle 21, con una nuova diretta su Instagram sull’account https://www.instagram.com/titans_italian_legion/, vi daremo ulteriori informazioni.
- Omar Malgrati, presidente di Titans Italian Legion
- Filippo Lettieri, vice-presidente di Titans Italian Legion
- William Raffaeli, presidente della Fondazione ISAL
- Silvia Sanchini, collaboratrice della Fondazione ISAL e paziente fibriomialgica
Sostienici in questa nuova, importante, avventura perché nessun paziente si senta più solo e senza volto.