Cannabis terapeutica
Un grande giorno in cui VitaINdolore ed ISAL sentono di aver contribuito in modo significativo portando la voce della gente che soffre di dolore cronico ed i propri bisogni.
Un ringraziamento particolare alla Consigliera Regionale Roberta Mori che ci ha seguito in modo appassionato in questa istanza di diritto alla cura.
Dal primo settembre i farmaci a base di cannabis saranno disponibili gratuitamente per chi vive afflitto da sclerosi multipla e dolore neuropatico cronico.
05 agosto 2016
BOLOGNA – A due anni dall’approvazione della legge, arriva il via libera effettivo ai medici dell’Emilia-Romagna per la prescrizione dei farmaci a base di cannabis. L’erogazione a carico del servizio sanitario regionale è prevista dall’1 settembre. A disporlo è la delibera approvata dalla giunta Bonaccini nella seduta dello scorso 1 agosto, con la quale la regione ha “aggiornato il prontuario terapeutico regionale con l’inserimento del preparato vegetale a base di cannabis sativa” e stanziato un milione di euro per coprire i costi dei farmaci. La cannabis terapeutica sarà rimborsata solo per le riduzione del dolore in favore di pazienti affetti da sclerosi multipla e del dolore neuropatico cronico in pazienti con resistenza ai trattamenti convenzionali. Tutti gli altri casi saranno a carico del cittadino.
La prescrizione dei trattamenti con preparati vegetali a base di cannabis potrà essere effettuata da tutti i medici iscritti all’ordine professionale: sia dipendenti, sia convenzionati con il servizio sanitario regionale, sia liberi professionisti. Tutti però dovranno essere iscritti al portale Sole, dove la Regione ha messo a disposizione in formato digitale una scheda di prescrizione della cannabis. A fini statistici, infatti, la ricetta dovrà essere integrata con i dati anonimi del paziente relativi a età, sesso, posologia ed esigenza di trattamento. Tutti dati che saranno poi trasmessi al ministero della Salute per il monitoraggio, come prevede il decreto ministeriale del novembre 2015. Il medico potrà prescrivere un quantitativo di cannabis fino a coprire un massimo di 30 giorni di terapia. La ricetta dovrà essere rinnovata volta per volta.
Con la stessa delibera, la Regione ha definito anche il percorso per la prescrizione e la dispensazione dei farmaci a base di cannabinoidi, in modo da “favorire il corretto e omogeneo comportamento dei professionisti” in Emilia-Romagna. Una volta valutate le condizioni cliniche del paziente, il medico dovrà raccogliere il suo consenso per il trattamento a base di cannabis terapeutica, ma solo “dopo averlo adeguatamente informato” su tutti gli aspetti, tra cui “proposta terapeutica, benefici attesi, modalità e tempi di somministrazione della cannabis, possibili effetti collaterali” e anche “rivalutazione della terapia stessa”. Il consenso dovrà essere raccolto di nuovo nel caso di ulteriore prescrizione allo stesso paziente da medico diverso”. La regione detta inoltre le regole da seguire anche ai farmacisti per la preparazione del composto a base di cannabis.
Tra le altre cose, è disposto
che il professionista si approvvigioni della sostanza attiva dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, individuato dal ministero come luogo di coltivazione e produzione della cannabis terapeutica. Potrà però “essere valutata l’opportunità di centralizzare in un unico punto per area vasta lo stoccaggio e l’allestimento delle preparazioni magistrali a base di cannabis per l’ambito ospedaliero”, sottolinea la Regione.