Terapia del dolore cronico

Cena solidale contro il dolore, la voce dei volontari: “Adesioni numerose, la solidarietà ci gratifica”

“E’ stato sufficiente un rapido giro di mail e di telefonate per raccogliere oltre cento adesioni”. Venanzio Magnani, volontario di Fondazione ISAL da 10 anni, racconta i preparativi della cena solidale di Fondazione Isal che si terrà sabato 4 febbraio presso il centro parrocchiale Giovanni Paolo II a Santarcangelo di Romagna, con lo scopo di raccogliere fondi per la ricerca contro il dolore cronico. A tre giorni dall’appuntamento, si preannuncia già il suo successo, “perché gli amici di ISAL e i suoi sostenitori sono sempre più numerosi”, spiega il volontario.

Tra una portata e l’altra, rigorosamente a base di erbe spontanee, i partecipanti avranno l’opportunità di conoscere meglio il mondo ISAL e le sue attività di ricerca, formazione e terapia, e di confrontarsi sul grande tema del dolore cronico come patologia. Chi soffre, deve sapere che non è solo. E la persone come Venanzio, 66 anni, agente di commercio, spendono il proprio tempo libero al fianco di ISAL per dare ai pazienti un sostegno concreto. “Mi gratifica essere un volontario della Fondazione, perché lavorando con il presidente William Raffaeli, posso avere la certezza dell’alta professionalità medica e dell’impegno sociale, ma soprattutto della trasparenza con cui i fondi raccolti durante queste iniziative vengono gestite”. Organizzare un evento di solidarietà richiede tempo, ma soprattutto passione e alla fine, per tutti coloro che ci mettono impegno, la ricompensa non manca. “In tutti questi anni di attività di volontariato – racconta Magnani – ci sono stati diversi episodi che mi hanno confermato l’importanza del nostro apporto. Ricordo un episodio in particolare. Eravamo ad un convegno a Cesena e una signora, affetta da una grave patologia che le provocava dolore cronico, commossa ci ringraziò tutti, facendo una battuta forse un po’ azzardata, ma che riassume bene l’importanza del lavoro della Fondazione per i pazienti . ‘Ringrazio il professor Raffaeli – disse – perché grazie ad ISAL il mio dolore è alleviato, un vero miracolo! ’”.

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