Terapia del dolore cronico

Cento citta’ contro il dolore, dall’Italia all’Australia: “No alla sofferenza inutile”

La prima edizione si è svolta nel 2011 in 33 città italiane. Nel 2012 le città lungo la Penisola sono diventate 54, a cui se ne sono aggiunte tre oltre confine. Nel 2013 il salto in avanti: 90 città in Italia e iniziative in 10 Paesi. Ma quest’anno la Giornata “Cento città contro il dolore”, promossa dalla Fondazione ISAL sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica, diventa mondiale: a fianco degli appuntamenti organizzati sabato 27 settembre in 100 comuni di tutta Italia – da Rimini, sede della Fondazione ISAL, a Roma e Milano, da Napoli a Torino, da Agrigento su fino a Trento – la manifestazione si svolge pure in Australia, Belgio, Canada, Colombia, Germania, Giordania, Gran Bretagna, Irlanda, Malta, Olanda, Portogallo e Spagna grazie all’adesione di associazioni nazionali di pazienti con dolore cronico. Dall’Europa all’Oceania, dunque, cinque continenti uniti dal grido “Io sono contro il dolore”, come recita lo slogan ufficiale della Giornata.

Giunta alla quarta edizione, la Giornata “Cento città contro il dolore” mira innanzitutto a informare sulle terapie e i centri specialistici in cui è possibile curare il dolore cronico, quel dolore che dura più di sei mesi e diventa una vera e propria malattia, che compromette la qualità della vita e le relazioni personali. “Il dolore non va sopportato inutilmente, va trattato e in Italia c’è una legge, la 38/2010, che garantisce l’accesso alle terapie, seppure debba ancora essere pienamente applicata” dice il professor William Raffaeli, presidente della Fondazione ISAL.

Quella del dolore cronico è una tragedia invisibile e spesso trascurata. In Italia si stima colpisca 12 milioni di persone, il 20% della popolazione, causando ogni anno la perdita di oltre un miliardo di ore lavorative e la spesa di circa due miliardi di euro per prestazioni e farmaci. “Il 10% delle persone con dolore cronico necessita per tutta la vita di più terapie combinate, mentre il 4%, e sono quasi mezzo milione di italiani, soffre di un dolore cronico di cui oggi non c’è ancora alcuna possibilità di cura – continua William Raffaeli –. Con ‘Cento città contro il dolore’ vogliamo rompere il muro dell’indifferenza e chiedere alle istituzioni nazionali e internazionali di finanziare la ricerca scientifica per trovare una terapia a quei dolori difficilmente trattabili”. Tra questi rientrano il dolore idiopatico, cioè senza causa apparente, il dolore oncologico grave, la fibromialgia, l’endometriosi e il dolore da lesioni del sistema nervoso: “Ne soffre l’11% delle persone che hanno avuto un ictus e circa il 35% di chi ha avuto un trauma midollare per un incidente stradale o sul lavoro e spesso sono giovani nel cuore della vita” sottolinea il professor Raffaeli.

Il programma. Nelle piazze delle principali città italiane, sabato 27 settembre volontari e medici in camice bianco spiegheranno come e dove sia possibile curare il dolore cronico, divulgando il numero verde gratuito attivato dalla Fondazione ISAL 800 101288 con il sostegno di Carta BCC, a cui è possibile rivolgersi per avere consigli e un primo aiuto. Per permettere a tutti di sapere come comportarsi verranno regalate copie di “La cassetta del pronto soccorso del dolore”, la guida elaborata dal gruppo di esperti internazionali di Change Pain.

A fronte di un piccolo contributo che sarà utilizzato per finanziare la ricerca scientifica, saranno infine distribuite confezioni di prodotti alimentari abruzzesi messi a disposizione da un pool di aziende solidali: sono Fontedoro con il suo olio extra vergine d’oliva ottenuto con spremitura a freddo e l’antico pastificio Masciarelli con la sua pasta recentemente premiata dal Gambero rosso, mentre Alaska Sas e Di Nino Trasporti si sono occupate a titolo gratuito del packaging e della distribuzione.

Diverse iniziative pubbliche sono in programma anche all’estero grazie alla collaborazione di Iasp (International association for the study of pain), Efic (European federation of Iasp chapters), Pain alliance Europe, Australian pain management Association, Sine dolor (Spgna), Pain Uk (Regno Unito), Fibromyalgia association (Svezia), Myeloma Association (Belgio), Malta Health Network e la Jordanian pain association.

La campagna #Zeropain. La Giornata “Cento città contro il dolore” è affiancata sul web dalla campagna ‪#‎Zeropain‬. Centinaia le persone di tutto il mondo che hanno scelto di “metterci la faccia” e di dire il loro “no” al dolore cronico. Per partecipare basta fotografarsi tenendo in mano un foglio con la frase “Io sono contro il dolore” scritta nella propria lingua e pubblicare il selfie su Facebook (taggando la pagina della Fondazione ISAL) oppure su Twitter e Instagram, mettendo sempre l’hashtag #zeropain.

Le persone con dolore cronico non devono chiudersi nella loro sofferenza, ma devono sforzarsi di far sentire la loro voce all’unisono, aldilà delle singole patologie da cui sono afflitte – conclude il professor Wiliam Raffaeli –. Noi condividiamo la loro battaglia e insieme possiamo trovare una soluzione, perché solo se saremo uniti saremo forti e troveremo ascolto”.

La Giornata mondiale “Cento città contro il dolore” è organizzata sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica, con i patrocini di Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero degli Affari Esteri, Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) e Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), con il contributo incondizionato di Grunenthal e con il sostegno di Carta BCC, Cairo Communication, Life Episteme Italia, St. Jude Medical, Fontedoro, pastificio Masciarelli, Alaska Sas e Di Nino Trasporti.

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