Cento citta’ contro il dolore, il messaggio del ministro Lorenzin
“Dare attenzione ai bisogni della persona che incontra la difficile realtà della malattia è una delle sfide più complesse che ci troviamo ad affrontare quotidianamente”. Comincia così il messaggio che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha mandato al presidente della Fondazione ISAL William Raffaeli in occasione della conferenza stampa di presentazione della quarta Giornata Cento città contro il dolore.
Già nelle prime righe, il ministro ricorda “il diritto, sancito dalla Carta europea dei diritti del malato, di ogni individuo a evitare, in ogni fase della sua malattia, le sofferenze e il dolore non necessari, nonché il richiamo, contenuto nella stessa, all’obbligo dei servizi sanitari ad assumere tutte le misure utili a questo fine”.
Il ministro sottolinea come l’Italia, da sempre, abbia dedicato una grande attenzione a questa problematica: “Sono serena nell’affermarlo, abbiamo una buona legislazione in materia di lotta al dolore”. Il riferimento è alla legge 38 del 15 marzo 2010 che, “disciplinando la presa in carico integrale dei bisogni della persona sofferente, apre ai pazienti nuove opportunità di cura in ambito sia residenziale sia domiciliare, superando una visione esclusivamente basata sull’assistenza ospedaliera”.
Lorenzin spiega come, con l’approvazione del Patto della salute 2014-2016, il governo abbia cercato di agire concretamente: “Obiettivo prioritario è garantire il recupero della centralità del paziente, facendosi carico non solo degli aspetti fisici della malattia, ma anche di quelli psicologici, relazionali e sociali”. Due le novità, entrambe focalizzate sull’umanizzazione delle cure: un documento con indicati gli ambiti prioritari di intervento per l’umanizzazione delle cure e un programma annuale che “comprenda la definizione di almeno un’attività progettuale in tema di formazione del personale e una in tema di cambiamento organizzativo, indirizzate a specifiche aree assistenziali: area critica, pediatrica, comunicazione, oncologia, assistenza domiciliare”.
In chiusura, un ringraziamento alla Fondazione ISAL, per l’impegno presente e futuro: “Auguro a tutti voi un felice successo dell’iniziativa”.