Dolore pediatrico: Unicef Abruzzo, Progetto Sorriso e ISAL insieme per creare una rete modello
È notizia recente: secondo la relazione del ministero della Salute sullo stato di attuazione della legge 38/2010, solo in quattro regioni italiane è attiva una rete per il trattamento del dolore e le cure palliative in età pediatrica. Nelle altre regioni le reti o sono in via di organizzazione o non sono state neanche definitive. Dall’Abruzzo, però, e per la precisione da Pescara, parte un progetto per creare una rete fatta di centri qualificati e professionisti preparati, che sia un modello per i territori che ne sono sprovvisti.
L’iniziativa è stata lanciata dall’associazione Progetto sorriso e dal comitato Unicef Abruzzo, insieme alla Fondazione ISAL, a cui spetterà di diffonderla a livello nazionale. “A Pescara inizierà una prima sperimentazione per dire basta alla sofferenza, in particolare dei bambini – dice il professor William Raffaeli, presidente di ISAL –. Il dolore pediatrico è un universo complesso, che richiede specialisti, strutture e conoscenze adeguate”.
“La collaborazione con Unicef Abruzzo risale al 2000” spiega Cristina Rebuzzi, terapista del dolore, presidente dell’associazione Progetto sorriso, nonché ex corsista della scuola di specializzazione ISAL e sua referente nel territorio. “Con il comitato regionale abbiamo allestito, presso l’ospedale Santo Spirito di Pescara di cui ero responsabile di Terapia del dolore e cure palliative, una sala giochi fuori dal blocco operatorio dedicata ai bambini e ai loro genitori e abbiamo organizzato diversi congressi sul dolore pediatrico”.
Il nuovo progetto coinvolgerà il dipartimento di Anestesia e rianimazione diretto da Tullio Spina e l’Unità di Anestesiologia pediatrica, la cui responsabile è Giovanna Cacciafiori. “L’ospedale di Pescara è da sempre all’avanguardia per l’attenzione che dà ai pazienti più piccoli – continua la dottoressa Rebuzzi –. Ci sono un reparto di oncoematologia pediatrica, un altro di chirurgia pediatrica e nell’hospice c’è anche un bilocale pensato per le famiglie”.
Ma si può fare di più, soprattutto per informare famiglie, pediatri e medici di base che ci sono professionisti e strutture specializzate sul dolore pediatrico. “Saranno definiti percorsi di assistenza ben precisi e si realizzeranno dei corsi di formazione multidisciplinare per diffondere conoscenze e terapie a tutti i livelli – aggiunge Cristina Rebuzzi –. Potenzieremo anche la rete per i bambini oncologici, estendendo il più possibile l’assistenza a domicilio in modo da evitare lunghe ospedalizzazioni, che tra l’altro hanno alti costi e spesso causano anche la perdita del lavoro da parte di uno dei genitori”.
“Unicef ha un’attenzione verso la salute dei bambini a 360°, sia essa fisica o psichica” dice Anna Maria Cappa Monti, presidente del comitato Unicef Abruzzo, a cui la Regione, con una legge del 1988, ha affidato la funzione e il ruolo di “difensore dell’infanzia”. “Il dolore pediatrico va assolutamente trattato e sono convinta che questo progetto darà ottimi frutti – continua –. Ne ho informato anche il presidente di Unicef Italia, che si è mostrato interessato e disposto a diffonderlo alle altre regioni, e abbiamo un accordo con Auchan, che sosterrà le spese”.
Il progetto della rete per il dolore pediatrico, insieme alla campagna Cento città contro il dolore, verrà presentato pubblicamente sabato 3 agosto alle ore 21.15 in piazzale Michelucci, presso l’Aurum di Pescara, in occasione del gran gala “Le metamorfosi”, maratona di teatro, danza, musica e video a cura di Anouscka Brodacz. Alla serata interviene il professor William Raffaeli.