Gabriele Galassi, presidente BCC di Gatteo: “A fianco di ISAL per informare su dolore e terapie”
Non solo credito, conti correnti, finanziamenti. C’è il benessere a tutto tondo di soci e clienti al centro delle attività della Banca di credito cooperativo di Gatteo, storico istituto bancario romagnolo. È questa la ragione di fondo, che ha portato la BCC a collaborare con la Fondazione ISAL per informare sulle terapie contro il dolore e sull’importanza della ricerca. Ne è un esempio la conferenza “Il dolore cronico nella popolazione adulta-geriatica: in quali malattie si sviluppa, come prevenirlo e curarlo”, in programma venerdì 17 gennaio alle ore 20.30 presso la Sala multimediale della sede della BCC a Gatteo (via della Cooperazione 10), a cui partecipano il presidente della Fondazione ISAL, William Raffaeli e il dottor Fabio Pivi dell’ambulatorio di terapia antalgica dell’Ospedale Bufalini a Cesena. Modera il presidente della BCC di Gatteo, Gabriele Galassi: “Il dolore e come affrontarlo sono problematiche sempre più legate all’andamento demografico – dice –, per questo abbiamo voluto organizzare l’incontro”.
Dottor Galassi, ci presenta innanzitutto la Bcc di Gatteo?
“Con piacere e orgoglio vi presento la Banca di Credito Cooperativo di Gatteo, sorta il 29 aprile del lontano 1897 come Cassa Rurale dei Prestiti, la più antica dell’intera regione. È nata per volontà di alcune illuminate persone su stimolo del parroco del tempo, don Benedetto Bassi, per cercare di alleviare gli abitanti della nostra zona da un prolungato periodo di carestia e usura. La vicinanza alle problematiche delle persone è il motivo principale che viene ripreso chiaramente nell’art. 2 del nostro Statuto, che ci impegna a perseguire il ‘miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche’ dei nostri associati. Nel tempo la nostra Banca è cresciuta fino alle attuali dimensioni che ci colloca come volumi intermediati fra le BCC medie della Regione (decima su 21 BCC). Particolare vigore c’è stato nell’incremento del numero dei soci, quasi raddoppiati nel giro di pochi anni, frutto di una particolare riconoscibilità della differenza fra la nostra e le altre banche, soprattutto quelle di rilevanza nazionale. Attualmente la Banca può operare in spazi molto ampi, ma la nostra politica territoriale è sempre stata mirata al radicamento nelle zone storiche d’elezione, Gatteo, Gambettola, Longiano, Cesenatico e il basso cesenate”.
Come è nato il rapporto con la Fondazione ISAL?
“Erano strade inevitabilmente destinate ad incrociarsi in quanto la stessa ICCREA, banca di secondo livello al servizio delle BCC a livello nazionale, ha stipulato un accordo con la Fondazione ISAL. Nello specifico c’è stato contestualmente un interesse personale da parte del vice presidente della Banca, Guglielmo Andreucci, in quanto affetto da un dolore cronico progressivamente invalidante che si è rivolto alla Fondazione e anche l’interesse di alcuni membri del Comitato soci che prestano servizio di volontariato per la Fondazione. La motivazione di questa vicinanza è dovuta principalmente dalla cultura, che si è generata nel tempo, di vera attenzione alle problematiche non più solo economiche, ma anche sociali dei nostri associati”.
Che tipo di iniziative avete realizzato per sensibilizzare sul dolore cronico i vostri soci e clienti?
“Negli ultimi due anni abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione nei confronti del territorio, che ci ha visti da un lato impegnati in piazza a Cesena nel mese di ottobre, in occasione della Giornata internazionale Cento città contro il dolore, e dall’altro volti a condividere l’operato di ISAL con i nostri soci e clienti nelle occasioni di incontro e nel corso delle assemblee. Siamo certamente agli inizi di questa collaborazione, che credo potrà svilupparsi favorevolmente nel tempo. Vorrei ricordare quanto la semplice discussione sul dolore fosse fino a poche decine di anni fa vissuto solo in ambito domestico e non con la cognizione dell’impatto sociale significativo che questo ha preso negli ultimi tempi. Dare una mano a questa rivoluzione culturale è esattamente quello che ci ha spinto ad affrontare il tema”.
Nella conferenza pubblica di venerdì 17 si parlerà proprio di dolore cronico nella popolazione anziana. Chi avete invitato a partecipare?
“Proprio questa volontà ci ha spinto ad organizzare la conferenza di venerdì prossimo, coinvolgendo i soci tramite comunicazione diretta. La presenza, su invito, di diversi medici della zona fa percepire quanto interesse suscita questo argomento. Ho personalmente coinvolto, tramite la Federazione regionale, anche le altre BCC della zona, sollecitandole ad alzare l’attenzione sul tema, perché si possa creare una rete di supporto a questa benemerita Fondazione. Mi faccia chiudere con un ringraziamento particolare al dottor Raffaeli, che ha creato e creduto nel valore sociale di questa Fondazione. Il mondo delle BCC continuerà a collaborare affinché le risposte che la gente sofferente richiede, possano avere compimento”.