Gianvincenzo D’Andrea, Vicepresidente ISAL, ci racconta i prossimi eventi ISAL in Abruzzo
Due appuntamenti importanti segneranno l’estate della Associazione Amici di Fondazione ISAL Sezione Territoriale Regione Abruzzo – Giovanni Leonardis, che riconferma la collaborazione con l’Associazione Nomadi Fans Club di Sulmona ed il suo presidente Vincenzo Bisestile, facendo conoscere l’operato di ISAL in occasione di alcuni eventi musicali di grande richiamo.
Dopo il successo dell’anteprima del 22 Aprile, prosegue il tour di Teresa De Sio ”Teresa canta Pino”, la cantante riconferma il suo impegno come ambasciatrice ISAL e farà conoscere l’impegno contro il dolore cronico nel suo concerto di Sabato 26 Agosto in Piazza Garibaldi a Pietransieri. Due giorni prima, Giovedì 24 Agosto ad Anversa Degli Abruzzi, in Piazza Belprato vanno invece in scena i Dimensione Nomade, cover band dei Nomadi che suonerà a favore della Fondazione ISAL.
«Ho pensato di creare un contatto con artisti anche importanti che vengono nel nostro territorio per fare degli spettacoli, mi sono detto che se avessi avuto la possibilità di spiegare loro che cos’è ISAL, che cosa fa e qual è l’impegno che sta assumendo nei confronti delle persone che soffrono di dolore cronico, avrei potuto far breccia nella loro sensibilità e coinvolgerli per stare al nostro fianco» ci racconta il dottor Gianvincenzo D’Andrea, Presidente Amici della Fondazione ISAL e Vice Presidente Fondazione ISAL « grazie al rapporto con l’Associazione Nomadi Fans Club di Sulmona e con il suo presidente Vincenzo Bisestile ho avuto la possibilità di incontrare Teresa De Sio, è subito nato un rapporto di grande cordialità, è rimasta molto colpita dal numero di persone che in Italia vivono una quotidianità di sofferenza a causa del dolore cronico.
I grandi artisti hanno una sensibilità spiccata, di fronte alle cose si chiedono subito ‘ma io che cosa posso fare per dare una mano?’ Da questa sensibilità di Teresa De Sio è scaturita la volontà di diventare ambasciatrice di ISAL, come tale fa in modo che la sua immagine e la sua attività riescano a portare l’attenzione sull’operato della Fondazione ISAL, di cui si fa testimone.
In occasione dell’anteprima nazionale di ‘Teresa canta Pino’ ho potuto parlare di ISAL a molte persone, e sempre grazie alla mia amicizia con Vincenzo Bisestile, in tutte le iniziative di Nomadi Fans Club saremo presenti, dando visibilità per ciò che facciamo. Oltre ai due concerti di Agosto, abbiamo previsto un concerto della PFM il 24 ottobre a L’Aquila, un evento di grande rilievo a cui stiamo già lavorando.»
Si tiene in Abruzzo anche l’Edizione Straordinaria di Biciclette Contro il Dolore che il 23 Settembre coinvolgerà molte persone in un percorso che attraversa il luoghi più belli del Parco della Majella, «Ad oggi abbiamo già ricevuto parecchie adesioni da parte di amici, colleghi ed anche personalità che hanno la passione per la bicicletta e conoscono la bellezza di questo territorio – ci dice al riguardo il dottor D’Andrea – la Majella è la seconda montagna più alta dell’Appennino, inevitabilmente il percorso prevede qualche salita, ma non è una gara agonistica, è un percorso ciclo turistico che serve ad affermare con la propria partecipazione la condivisione dell’impegno di ISAL per chi soffre di dolore cronico, sensibilizzando la popolazione. Questa iniziativa è fortemente sostenuta e apprezzata anche da tutte le aziende di produzione del territorio, ci sarà occasione per far conosce le eccellenze enogastronomiche dell’Abruzzo aggiungendo una valenza culturale a questa manifestazione sportiva e di solidarietà.»
Riguardo all’importanza di far conoscere ISAL anche attraverso grandi eventi di aggregazione, il dottor D’Andrea ci dice: «Mi è capitato di aiutare molte persone a ritrovare una qualità di vita perduta da decenni, persone che non pensavano ci fosse una soluzione al loro problema. Le persone che soffrono di dolore cronico sono così tante anche perché hanno sperimentato una inadeguatezza delle cure, chiudendosi nella loro solitudine, convincendosi che non potesse essere diversamente e condannandosi a una sofferenza inutile. Io mi spendo per far capire a chi soffre che una possibilità di cura c’è; sono pochissimi i casi in cui il dolore cronico non può essere risolto. Occorre dare un messaggio di comprensione e di speranza, far capire a chi soffre che c’è qualcuno che vuole occuparsi del suo problema.»