L’Appennino in bicicletta contro il dolore
“Abbiamo avuto una dimostrazione di quante persone siano disposte a mettersi in gioco quando c’è di mezzo la buona volontà di parlare di testimonianze, volontariato sociale, partecipazione alla crescita di quella che è una cultura ancora in fase di salita, come una delle salite incontrate oggi su questo percorso”. Il professor William Raffaeli, presidente della Fondazione ISAL, parla con soddisfazione della prima edizione di “Biciclette contro il dolore”, svoltasi sabato 7 settembre a Calestano (Parma). La pedalata di sensibilizzazione, organizzata grazie al supporto incondizionato di Grünenthal, è un evento in preparazione a Cento città contro il dolore, la manifestazione che si svolgerà in diverse piazze italiane il prossimo 12 ottobre.
Ospite d’eccezione Vittorio Adorni, storico campione del mondo nel 1960. “È un percorso stupendo perché si fanno i famosi tornanti della Cisa che facevano anni e anni fa tutti i camion che andavano a La Spezia. Non essendoci più traffico statale, grazie all’autostrada, molti ciclisti e motociclisti fanno questo percorso perché è molto bello: all’infuori dei primi tornanti è un continuo saliscendi fino a Berceto, per poi arrivare al passo. È un percorso molto bello non solo per chi fa attività sportiva ma anche dal punto di vista paesaggistico”. Alla giornata hanno partecipato una settantina di ciclisti, tra medici e farmacisti, per un totale di 85 km lungo tra le valli del Taro e del Baganza.
“È una giornata fantastica, con un sacco di professionisti ma anche appassionati che si sono dati appuntamento: la manifestazione di oggi serve soprattutto per sensibilizzare sul problema,” dice il professor Guido Fanelli, coordinatore della Commissione ministeriale per l’attuazione della legge 38/2010. “Questa cosa è talmente bella che ci siamo ripromessi di organizzarla ogni anno il primo sabato di settembre”.
Tra i partecipanti alla pedalata, Giovanni Bissoni, direttore dell’AgeNaS (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) e consigliere di amministrazione dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), Thilo Stadler (Regional General Manager Sud Europa – amministratore delegato di Grünenthal Italia), ed Ercole Gualazzini, ex ciclista professionista vincitore di cinque tappe al Giro d’Italia, due al Tour de France e una alla Vuelta de España.
“ISAL è una delle punte di eccellenza di un sistema associazionistico che rappresenta un supporto fondamentale per l’evoluzione della terapia del dolore – dice Thilo Stadler –. Grünenthal collabora e sostiene le iniziative di ISAL da oltre 12 anni. È un vanto per noi, oltre che un supporto prezioso nella vicinanza all’intero universo dei pazienti, poterci schierare in prima linea in occasioni quali ‘Cento città contro il dolore’ o la originale ‘Biciclette contro il dolore’. attraverso le quali la Fondazione si fa da tramite fondamentale nel rapporto con i cittadini”.
Rispetto al lavoro di sensibilizzazione che Fondazione ISAL porta avanti, anche grazie ad eventi come “Cento città contro il dolore” del prossimo 12 ottobre, il professor Raffaeli ricorda: “Noi chiediamo ai governi, a livello europeo, di prendere consapevolezza che il dolore è una disabilità che distrugge la vita delle persone, con un 17% di suicidi indotti da uno stato di sofferenza che dura più di 10 anni, senza possibilità di cura. Questa condizione d’impotenza di chi deve vivere, e non morire, senza avere possibilità di godere della vita appieno, deve finire. Quindi chiediamo più ricerca e fondi dedicati, che sappiano dare il senso di una misura del fare, fare bene e fare molto, per chi ha una condizione di sofferenza”.