Oppioidi: cresce il consumo nel sud Europa, ma l’Italia resta indietro
Cresce il consumo di farmaci oppioidi per la terapia del dolore nel sud Europa, ma l’Italia continua a essere indietro. A evidenziarlo, durante il World Medicine Park che si è da poco chiuso a Minorca, due aziende farmaceutiche fra le più importanti del settore, Grünenthal e Mundipharma, rappresentate – in una tavola rotonda sulle attuali prescrizioni farmacologiche – dai due regional manager per il Sud Europa: Thilo Stadler, che ha illustrato i dati di mercato relativi all’Europa, e Marco Filippini, che ha presentato quelli relativi all’Italia.
In merito ai trend illustrati da Thilo Stadler di Grünenthal, considerando i giorni di trattamento per paziente all’anno (Ptds, Patient treatment days) si evince una lenta, ma costante crescita dell’appropriatezza terapeutica nel sud del Vecchio continente. Nel periodo 2009-2013, Italia, Francia, Spagna e Portogallo hanno registrato nel complesso un aumento dei consumi di oppioidi forti (considerati “gold standard” per il trattamento del dolore moderato-severo) pari al 15%, contro il +8% dei Paesi del nord Europa, dove l’impiego di questi farmaci resta più elevato.
Nel dettaglio, al primo posto si colloca la Danimarca (9,1 Ptds), seguita da Regno Unito (8,1) e Svezia (5,8). In fondo alla classifica, Spagna (2,4 Ptds), Francia (2), Italia (1,3), fanalino di coda con il Portogallo (0,5). Nel 2013 il mercato degli oppioidi forti si è attestato a 1,8 miliardi di euro, segnando un +10% per il sud Europa, contro un +3% per il nord.
Dall’intervento di Marco Filippini di Mundipharma è inoltre emerso come in Italia si sia verificato un modesto miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva in ambito dolore, benché gli antinfiammatori restino ancora in assoluto i farmaci da automedicazione più acquistati. Nel 2013 la spesa per gli oppiacei è stata infatti inferiore di quattro volte rispetto ai Fans. Non solo: il consumo pro capite di oppioidi in Italia è pari a 1,6 euro, In Europa è di quasi 5 euro, In Germania sale a 9,68 euro.
Al World Medicine Park hanno partecipato oltre 1.200 i delegati di diversi Paesi europei al convegno, tra cui terapisti del dolore, oncologi, palliativisti, ortopedici e pediatri. Presente anche il professor William Raffaeli, presidente della Fondazione ISAL. Per il professor Guido Fanelli, direttore della struttura di terapia antalgica all’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, “è emersa la necessità di migliorare in tutta Europa l’educazione dei pazienti, che non devono più temere i farmaci oppioidi, ma anche la formazione dei clinici, affinché impostino le cure più appropriate”.
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