Pain Alliance Europe: “Uniamo le forze contro il dolore”
“Questo evento mostra come il dolore cronico non è un problema regionale o nazionale, bensì europeo e persino mondiale. Il dolore cronico esiste in tante forme, ma il risultato sfortunatamente è sempre lo stesso”. A parlare è Joop van Griensven, presidente della Pain Alliance Europe (Pae), nel videomessaggio lanciato per la Giornata mondiale Cento città contro il dolore.
La quarta edizione della manifestazione organizzata dalla Fondazione ISAL si svolge sabato 27 settembre in cento comuni italiani e in 12 Paesi di cinque continenti, grazie all’adesione di numerose organizzazioni tra cui il Pae, il network composto da 30 associazioni europee di persone affette da dolore cronico.
“Pain Alliance Europe sta cercando di aumentare la consapevolezza sul dolore cronico a livello europeo – continua Joop van Griensven –, segnalando l’impatto devastante che ha sui sistemi sanitari nazionali, sulle economie nazionali e infine sui pazienti e sui loro cari. Il dolore cronico deve essere considerato come una malattia in sé, e non come un sintomo. Si pensa che curare la malattia farà scomparire il dolore, ma purtroppo non funziona così”.
Pain Alliance Europe oggi è considerata la voce dei pazienti di dolore cronico in Europa. Insieme ad altre associazioni e alle istituzioni europee, ha recentemente formulato le Pain patient pathways recommendations, una serie di raccomandazioni per garantire il diritto alle cure ovunque nel continente europeo. “Le soluzioni possono essere trovate solamente se lavoriamo tutti insieme attorno a questo problema – afferma Joop van Griensven –: i tecnici sanitari, i politici, i ricercatori, le compagnie assicurative, le industrie e i pazienti. Ce la faremo solo se riusciremo a unire le nostre forze”.
“A nome dei milioni di sofferenti di dolore cronico in Europa, vorrei ringraziare la Fondazione ISAL per aver deciso di organizzare questo evento – conclude il presidente del Pae –, che aumenterà la consapevolezza sul dolore cronico e sulle conseguenze che ha sulle persone e sulle loro famiglie”.