Progetto Veduta, identikit del terapista del dolore
Chi è il terapista del dolore? Quando e come ha iniziato a dedicarsi alla terapia del dolore? Com’è organizzato il suo lavoro e quali le maggiori difficoltà che deve affrontare quotidianamente? E com’è il suo rapporto con i colleghi e con i pazienti? Sono alcune delle 60 domande contenute nel questionario online del progetto Veduta (valori esistenziali contro il dolore nelle unità di terapia e assistenza), promosso dal Ministero della Salute e dalla Fondazione ISAL.
Realizzato dalla Fondazione Istud con il contributo di Grünenthal, il questionario mira a raccogliere le testimonianze e i punti di vista dei terapisti del dolore italiani, per tracciare il loro identikit professionale e relazionale.
“Lasciando testimonianza tangibile della propria esperienza – spiegano dalla Fondazione Istud – i terapisti del dolore possono diventare protagonisti agli occhi delle istituzioni nella pianificazione e revisione dei processi che regolano gli accessi alla terapia del dolore e la rete dei suoi specialisti. La cura del dolore è resa possibile da tanti professionisti operanti in tutta Italia in situazioni eterogenee. È importante renderle note e raffrontarle tra loro per ricercare insieme quale sia l’optimum della qualità”.
Attraverso il questionario saranno studiati l’organizzazione del lavoro dei terapisti del dolore, gli aspetti gestionali, professionali e personali che devono affrontare, in modo da comprendere a che punto sia l’applicazione delle legge 38/2010 (che regola l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore) e quali possano essere i miglioramenti da proporre alle istituzioni.
I contributi raccolti con il progetto Veduta sono rigorosamente anonimi. Le testimonianze dei terapisti del dolore saranno prima analizzate dagli esperti della Fondazione Istud e quindi presentate nel corso di eventi, congressi nazionali o internazionali e con eventuali pubblicazioni.