Terapia del dolore cronico

Scrambler therapy: una nuova arma contro il dolore

Per combattere il dolore cronico esiste ora una nuova arma frutto della ricerca italiana: si chiama scrambler therapy, l’ha inventata il bioingegnere Giuseppe Marineo ed è stata testata con successo in cinque centri universitari, oltre che presso la casa di cura Sol et Salus di Torre Pedrera (Rimini) sotto la supervisione del professor William Raffaeli.

Come funziona. Dei neuroni artificiali creano specifiche stimolazioni dei recettori di superficie delle fibre nervose che conducono gli stimoli dolorosi, utilizzandoli come mezzo per  inviare al cervello informazioni sintetiche di “non dolore”  che annullano in maniera rapida la percezione dolorosa. La stimolazione è innocua e priva di effetti indesiderati, avviene attraverso elettrodi di superficie simili a quelli utilizzati per l’elettrocardiogramma ed è completamente indolore: la persona avverte soltanto sensazioni come un leggero flusso di corrente o una lieve pressione o una sensazione di fresco.

Una singola seduta dura dai trenta ai quarantacinque minuti e va ripetuta ogni giorno per circa dieci volte. L’effetto antidolorifico compare già dopo pochi secondi e tende ad aumentare e a permanere per un tempo sempre maggiore ad ogni trattamento.

Indicazioni. Le patologie più frequenti che possono beneficiare di questa terapia sono le neuropatie post-herpetiche, le lombalgie, le sciatalgie, le cervicalgie, le neuropatie diabetiche, le nevralgie trigeminali, le nevralgie post-traumatiche e post-chirurgiche, la sindrome dell’arto fantasma. Anche il dolore da neoplasie può avvalersi della scrambler therapy.

Lo studio scientifico. È in fase di pubblicazione una ricerca che è stata condotta dal professor Guido Fanelli, con la direzione scientifica di William Raffaeli, in sette fra i più importanti centri di terapia del dolore (l’Azienda ospedaliero universitaria di Parma, l’ospedale Sol et Salus, l’Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze, il C.t.o Andrea Alesini dell’azienda sanitaria Roma C, l’Azienda ospedaliera  Monaldi di Napoli, l’Azienda ospedaliera Mariano Santo di Cosenza e l’ospedale di Taormina).

Benefici immediati e duraturi. Per la ricerca sono stati arruolati quasi duecento persone affetti da dolore neuropatico severo, che non avevano risposto ad altre terapie attualmente disponibili. Estremamente positivo l’effetto registrato dalla scrambler therapy su questo tipo di pazienti particolarmente “difficili”: una percentuale elevatissima (intorno all’80-90%) ha avuto una riduzione del dolore da severo a lieve dopo un ciclo di 10 sedute.

La scrambler therapy ha dimostrato quindi di poter dare benefici immediati a persone altrimenti senza alternative. Non solo, anche il follow up a tre mesi sembra dare ottime risposte, suggerendo la possibilità di avere miglioramenti per un periodo soddisfacente prima di ripetere un nuovo ciclo di terapia.

Dove. A oggi, la scrambler therapy è presente in 29 ospedali, ambulatori e studi medici dal nord al sud del Paese, a cui è possibile accedere privatamente o attraverso il pagamento del ticket presentando la richiesta del proprio medico. Il dispositivo sarà inoltre proposto a tutti i centri del circuito ISAL.

4 pensieri riguardo “Scrambler therapy: una nuova arma contro il dolore

  • Elisa Torrini

    Dove è possibile effettuarla privatamente a Firenze?

  • Quali centri avete a Roma?
    Grazie
    Giuseppe Tognarini

  • Angela Grandinetti

    Sto facendo sedute di Scrambler terapi. Finito il primo ciclo di 5 sedute .Lunedì inizierò il secondo per altri 5 giorni
    Sto facendo questa terapia per dolore post erpetico che mi ha lasciato erpes zoster avuta a gennaio dopo aver fatto fatto per mesi la cura farmacologica tradizionale senza avere effetti positivi

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