Cento Città contro il Dolore: per il decimo anno consecutivo la Medaglia del Presidente della Repubblica
Rimini, 15 settembre 2025
Sabato 4 ottobre 2025 si terrà la XVII edizione di Cento Città contro il Dolore, la giornata internazionale di sensibilizzazione promossa da Fondazione ISAL e dedicata a chi convive con il dolore cronico.
Quest’anno l’iniziativa parte da una domanda cruciale: Chi cura il dolore?
Una riflessione che nasce dalla consapevolezza di quanto sia complesso, per milioni di persone, il percorso di diagnosi e cura, spesso caratterizzato dalla mancanza di coordinamento tra medici e specialisti. Il dolore cronico non è solo un sintomo, ma una vera e propria malattia che richiede un approccio integrato e multidisciplinare.
Nonostante la Legge 38/2010 riconosca il diritto alla terapia del dolore, ancora oggi troppi pazienti non riescono ad accedere a cure tempestive ed efficaci, trovandosi a gestire da soli la propria condizione, tra visite, attese e terapie spesso non coordinate. Con Cento Città contro il Dolore vogliamo accendere i riflettori su questa realtà e promuovere una rete di assistenza nazionale, capace di garantire trattamenti adeguati e una reale presa in carico personalizzata.
Per il decimo anno consecutivo, l’iniziativa ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica come premio di rappresentanza, un riconoscimento che testimonia l’alto valore sociale della manifestazione e l’impegno costante della Fondazione ISAL nel migliorare la qualità di vita delle persone con dolore cronico.
L’iniziativa gode inoltre di prestigiosi patrocini istituzionali, tra cui Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero dell’Università e della Ricerca e Istituto Superiore di Sanità, a conferma della rilevanza nazionale di questa battaglia contro il dolore cronico.
Una realtà di cui andare fieri, che unisce cittadini, professionisti e istituzioni nella lotta contro una condizione che troppo spesso resta invisibile.
Stateci vicini: solo insieme possiamo dare voce a chi soffre in silenzio e costruire un futuro in cui nessuno sia lasciato solo con il proprio dolore.