Si avvicina “Cento Città contro il Dolore”: un evento per sostenere chi soffre
Sta per tornare la XVII edizione di Cento Città contro il Dolore, l’iniziativa con cui la Fondazione ISAL promuove consapevolezza, informazione e occasioni di cura gratuita per contrastare il dolore cronico. L’appuntamento principale è fissato per sabato 4 ottobre 2025, ma le attività potranno estendersi anche nelle settimane precedenti e successive.
Perché “Cento Città contro il Dolore”?
Il dolore cronico è più di un sintomo: è una condizione che affligge milioni di persone in Italia, con ripercussioni sulla qualità di vita, la salute mentale, il lavoro e le relazioni familiari. Secondo il rapporto ISTISAN realizzato con il supporto di ISAL, la prevalenza del dolore cronico in Italia è stimata intorno al 24,1 % della popolazione — vale a dire oltre 10 milioni di italiani.
Non sempre chi soffre sa che esistono terapie efficaci, centri specializzati e strumenti di sostegno. È qui che entra in gioco la legge 38/10, che garantisce il diritto ad accesso alle cure del dolore, e diventa centrale una rete sociale, scientifica e istituzionale di supporto attiva e capillare.
Cosa succede durante la Giornata
Durante “Cento Città contro il Dolore” in ogni angolo d’Italia – nelle piazze, nelle strutture sanitarie, nei centri di ricerca – si terranno:
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consulenze mediche gratuite
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open day e visite nei centri di terapia del dolore
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stand informativi, incontri pubblici e convegni
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momenti di ascolto e supporto
L’evento è promosso da volontari, associazioni pazienti, enti di ricerca e ospedali, a livello nazionale e anche internazionale.
Scopri l’elenco aggiornato delle associazioni che hanno aderito all’iniziativa.
Il tema della XVII edizione: “Dolore cronico: chi cura il dolore?”
Un interrogativo che riflette la complessità del percorso di diagnosi e trattamento per milioni di persone affette da dolore cronico, spesso costrette a un lungo e frustrante iter tra specialisti senza trovare risposte adeguate. Sempre secondo il Rapporto ISTISAN, il 14,6% dei pazienti con dolore cronico non riceve alcun trattamento, nemmeno nei casi in cui il dolore è severo o molto forte (11,2%). La mancanza di una vera rete interprofessionale di specialisti in grado di accompagnare il paziente nel suo percorso terapeutico porta molte persone a vivere anni di sofferenza senza diagnosi certe e senza un piano di trattamento adeguato.
In questo contesto, il paziente è spesso costretto a diventare il “case manager” di sé stesso, navigando tra visite specialistiche, esami diagnostici e terapie senza un vero coordinamento. Questo ruolo, che dovrebbe spettare al sistema sanitario, pesa sulle persone che soffrono e rende ancora più difficile l’accesso a cure adeguate e tempestive.
L’assenza di un sistema di riferimento chiaro e accessibile deriva anche dalla scarsa sensibilizzazione delle professioni sanitarie e della società sulla gestione del dolore. Molti pazienti non sanno quale sia il percorso assistenziale da seguire quando il medico di base non riesce a identificare una diagnosi precisa e una terapia efficace. In questi casi, è essenziale che venga garantito il ricorso alla rete ospedaliera o alle strutture accreditate di terapia del dolore, dove professionisti con competenze specifiche possano guidare il paziente nei necessari approfondimenti diagnostici e terapeutici.
Investire per una presa in carico efficace
L’attuale situazione evidenzia la necessità di modelli organizzativi orientati alla continuità delle cure e alla presa in carico precoce, soprattutto a favore dei pazienti con patologie cronico-degenerative in fase avanzata.
Diventa urgente instaurare una forte alleanza tra i cittadini con dolore cronico, i professionisti del Servizio Sanitario Nazionale, le Società Scientifiche e gli Ordini professionali della cultura medica e infermieristica. Solo attraverso un’azione coordinata si potrà superare la frammentazione attuale e garantire una gestione efficace del dolore cronico.
Serve un investimento mirato per incrementare le strutture e il personale dedicato alla cura del dolore, nonché un maggiore impegno nella ricerca scientifica, in modo che anche coloro che soffrono di patologie incurabili possano trovare sollievo attraverso l’innovazione terapeutica e la conoscenza.
Obiettivi della XVII edizione
Quest’anno, Cento Città contro il Dolore si propone di:
- Sensibilizzare cittadini, operatori sanitari e istituzioni sulla necessità di una presa in carico più equa ed efficace del dolore cronico.
- Promuovere il ruolo di una rete multidisciplinare e interprofessionale che permetta un dialogo efficace tra medici di base, specialisti in terapia del dolore, psicologi, fisioterapisti e altri professionisti.
- Ribadire l’importanza della ricerca scientifica per individuare nuove terapie per le sindromi dolorose ancora prive di trattamenti efficaci.
- Generare una maggiore attenzione istituzionale e sociale verso il dolore cronico come malattia bio-psico-sociale, su cui è necessario investire in termini di cure, formazione e ricerca.
- Favorire una cultura del dolore e della sua gestione anche nella popolazione generale, affinché tutti abbiano consapevolezza dell’importanza di un approccio tempestivo ed efficace per ridurre l’impatto della sofferenza.
Il dolore cronico non può più essere un “dolore inespresso”. Dare risposte concrete a chi soffre è un dovere morale, scientifico e politico. Chi cura il dolore? Non può essere una domanda senza risposta.