Fondazione ISAL #lenostrericerche – Elisa Arnaudo pubblica “Medicina e dolore”
Una borsa di dottorato che diventa un libro sulla dignità del dolore cronico come malattia e sullo studio della sindrome fibromialgica. E’ uno dei tanti risultati che Fondazione ISAL ottiene sostenendo i giovani ricercatori. E questa volta la firma è di Elisa Arnaudo, che pubblica “Dolore e Medicina”, per Edizioni ETS. Un lavoro interessante non soltanto per i professionisti del settore, ma anche e per i pazienti affetti da dolore cronico ed in particolare per i fibromialgici, piegati da una sindrome che ancora si scontra con lo scetticismo scientifico. “In questo studio ho indagato le ragioni storiche, filosofiche ed antropologiche del mancato riconoscimento del dolore come malattia in sé e ho svolto un’indagine etnografica sulle modalità attraverso cui la fibromialgia si caratterizza come malattia nella clinica reumatologica e nelle esperienze dei pazienti che ne soffrono”, spiega Elisa. Dalle teorizzazioni di Bonica negli Anni Cinquanta, fino all’impegno del professor William Raffaeli di Fondazione ISAL, la ricercatrice ripercorre le radici e la contemporaneità del concetto di dolore cronico. Ma a quali sono le conclusioni dello studio di Arnaudo? “La sindrome fibromialgica è malattia, ma è un riconoscimento più formale che concreto. Nella pratica resta un vuoto, mancano le strutture, la conoscenza e l’assistenza. Questa realtà, per il paziente si traduce in una sorta di roulette del medico”. Mi spiego: quando un paziente con dolore cronico cerca una diagnosi corretta deve sperare in una buona dose di fortuna. Alcuni medici sono consapevoli di tutte le sfumature della fibromialgia e sanno come riconoscerla e gestirla, nonostante non esista ad oggi una cura. Altri non sono preparati, o peggio restano scettici perché il volto oscuro della sindrome è che non è riscontrabile negli esami diagnostici”