Ricerca sul dolore, sul Journal of Cellular Physiology un articolo della Fondazione ISAL
Lo zebrafish come modello per gli studi sulla nocicezione. È questo il titolo dell’articolo scientifico presentato dalla Fondazione ISAL insieme allo Sbarro Institute di Philadelphia alla prestigiosa rivista statunitense Journal of Cellular Physiology.
L’articolo, accettato per la pubblicazione e attualmente in fase di “peer review”, indaga la nocicezione, ovvero il meccanismo sensoriale che rileva i segnali che possono danneggiare l’organismo.
“La comprensione delle reti neurali e dei controlli molecolari alla base della ricezione del dolore rimane una sfida continua per i biologi – scrivono i ricercatori –. Anche se sono stati fatti progressi significativi per identificare un certo numero di molecole e di passaggi che sono coinvolti nella trasduzione di stimoli nocivi, dalla pelle attraverso il recettore delle cellule sensoriali e da questo al midollo spinale e al sistema nervoso centrale, manca ancora una chiara comprensione dei processi percettivi, delle risposte al dolore e della regolazione della percezione del dolore”.
Fino a oggi, spiegano i ricercatori, per gli studi di nocicezione sono stati ampiamente utilizzati topi e modelli animali. “Tuttavia, lo studio del dolore in questi organismi può essere piuttosto laborioso, costoso e richiede tempo”. Viceversa, l’uso di insetti come la drosophila e di vermi come il caenorhabditis elegans può essere influenzato dalla grande distanza evolutiva tra questi organismi e gli esseri umani.
La ricerca portata avanti dalla Fondazione ISAL insieme ai ricercatori dello Sbarro Institute si basa invece sullo zebrafish, un piccolo pesce di acqua dolce conosciuto anche come danio rerio, danio zebrato o pesce zebra. “Lo zebrafish presenta un nuovo e interessante modello per lo studio della ricezione del dolore e delle risposte dell’organismo, tanto che i più interessanti risultati nello studio della nocicezione sono stati ottenuti utilizzando proprio il modello del pesce zebra”.
Sul Journal of Cellular Physiology verranno prossimamente pubblicati i risultati genetici della ricerca sulla nocicezione.