ADRIANA: un nuovo promettente farmaco non oppioide per il trattamento del dolore
Rimini, 6 agosto 2025
Una recente scoperta dell’Università di Kyoto in Giappone potrebbe aprire nuove prospettive per chi soffre di dolore cronico. Si tratta di ADRIANA, un analgesico sperimentale che ha dimostrato effetti comparabili a quelli della morfina, ma con un meccanismo d’azione completamente diverso e, soprattutto, senza i gravi effetti collaterali associati agli oppioidi.
Gli oppioidi, come la morfina e il fentanyl, sono tra i farmaci più potenti contro il dolore severo. Tuttavia, il loro utilizzo è fortemente limitato dai rischi di dipendenza, depressione respiratoria e altri effetti collaterali gravi. Negli ultimi decenni, in particolare negli Stati Uniti, l’uso massiccio di questi farmaci ha generato una vera e propria emergenza sanitaria nota come “crisi degli oppioidi”, con decine di migliaia di morti ogni anno per overdose.
Il farmaco non agisce sugli stessi recettori degli oppioidi, ma si basa su una scoperta innovativa: la possibilità di modulare il sistema noradrenergico per ottenere un effetto analgesico. In situazioni di pericolo, il nostro corpo produce naturalmente noradrenalina, una sostanza che sopprime temporaneamente la percezione del dolore. I ricercatori giapponesi hanno identificato un recettore (α2B-adrenorecettore) che limita questo meccanismo naturale e hanno sviluppato una molecola in grado di bloccarlo selettivamente. In questo modo, i livelli di noradrenalina possono aumentare e agire sui recettori “benefici” (α2A), producendo un sollievo dal dolore senza causare instabilità cardiovascolare o dipendenza.
Lo sviluppo del farmaco è già in una fase avanzata. Dopo risultati positivi in studi preclinici e in volontari sani, ADRIANA è stato testato su pazienti sottoposti a chirurgia per tumore al polmone. I risultati clinici ottenuti tra il 2023 e il 2024 all’ospedale universitario di Kyoto sono stati giudicati incoraggianti, con una buona efficacia analgesica e un profilo di sicurezza favorevole. Il prossimo passo sarà un ampio studio clinico previsto negli Stati Uniti nel 2026, che coinvolgerà 400 pazienti post-operatori. Se i dati confermeranno le aspettative, ADRIANA potrebbe diventare disponibile per l’uso clinico a partire dal 2028.
Secondo il professor Masatoshi Hagiwara, responsabile della ricerca, l’obiettivo è offrire una nuova opzione di trattamento per i pazienti oncologici e per tutte le persone affette da dolore persistente, riducendo la dipendenza da farmaci oppioidi e migliorando la qualità della vita.
Questa scoperta rappresenta un passo avanti importante nella ricerca di terapie sicure ed efficaci per il dolore cronico. Fondazione ISAL continuerà a seguire con attenzione lo sviluppo di ADRIANA e a informare pazienti, caregiver e operatori sanitari su tutte le novità rilevanti nel campo della terapia del dolore.