Nuova terapia orale per l’endometriosi rimborsabile dal SSN
Rimini, 22 settembre 2025
L’endometriosi è una patologia cronica che colpisce milioni di donne nel mondo, caratterizzata dalla presenza di tessuto simile a quello dell’endometrio al di fuori dell’utero. Uno dei sintomi principali è il dolore – mestruale, ma anche extra-mestruale – che può essere così intenso da limitare o impedire la vita quotidiana, affaticare le relazioni sociali, il lavoro, lo studio. Spesso il cammino verso una diagnosi è lungo, e le opzioni terapeutiche non sempre sono sufficienti a garantire sollievo duraturo.
Recentemente è stata autorizzata la rimborsabilità da parte del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) di una nuova pillola orale per il trattamento dell’endometriosi. Questa terapia rappresenta un passo avanti importante nell’offrire alle pazienti un’opzione efficace per gestire il dolore e migliorare la qualità di vita.
Il farmaco è composto da relugolix, estradiolo e noretisterone acetato e si presenta comeuna compressa da assumere una volta al giorno. Negli studi effettuati, già dalla quarta settimana si sono osservati miglioramenti nel dolore mestruale e non mestruale e dopo circa sei mesi (24 settimane), più della metà delle pazienti non necessitavano più di analgesici.
Anche con questa nuova opzione, non esiste ancora una terapia “risolutiva” per tutte le forme di endometriosi. La malattia si presenta in modi molto diversi da donna a donna, per localizzazione, gravità, sintomi. Tuttavia, la disponibilità di una nuova terapia orale rimborsata rappresenta una speranza concreta per molte donne che convivono con l’endometriosi. Non è solo questione di farmaci: è questione di dignità, di poter vivere la propria vita senza che il dolore diventi il centro. Fondazione ISAL accoglie con favore questo progresso e invita le istituzioni, il mondo del lavoro, la comunità sanitaria a proseguire il percorso verso maggiore consapevolezza, diagnosi tempestive, e tutele reali per chi soffre di endometriosi.
È essenziale continuare a promuovere diagnosi precoci, sensibilizzazione e tutele (anche normative) affinché la patologia non rimanga invisibile.