Bambini, il dolore e’ la causa di una visita su due dal pediatra
Il dolore è la causa di circa metà delle cinquemila visite ambulatoriali effettuate ogni anno da ognuno dei settemila pediatri di famiglia italiani, ma un’alta percentuale di medici non è abbastanza preparato del valutarlo. È quanto affermano gli esperti della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), che proprio al tema del dolore hanno dedicato tre giornate di formazione del loro Capri Campus 2013.
Secondo la Fimp, nei bambini tra 2 e 12 anni il dolore può essere causato da cefalee ed emicranie (riscontrate nel 20% dei casi “seri”), ma anche da problemi scheletrici (30% dei casi). Per un bambino su quattro, inoltre, il dolore è cronico, dura cioè da più di tre mesi.
A fronte di queste cifre, una indagine condotta dalla Fimp ha trovato che il 42% dei pediatri non utilizza nessuno dei metodi a disposizione per la rilevazione del dolore, nonostante il 63% di loro risponda che un bambino che dice di avere dolore debba essere sempre trattato. Il 31% dei pediatri non ritiene utile trattare il sintomo doloroso prima di aver formulato una diagnosi, il 71% è preoccupato degli effetti collaterali dei farmaci oppioidi e il 61% auspica un approccio multidisciplinare al dolore.
Ben sette pediatri su dieci (il 69%) pensano, però, che vi sia scarsa preparazione nella gestione del dolore. Per cercare di rimediare, la Fimp ha costituito un gruppo di medici formatori, incaricati di sensibilizzare gli altri pediatri di famiglia e di diffondere l’uso dei metodi di rilevazione messi a punto negli ultimi anni.
“Nel bambino non è facile individuare il dolore – spiega il presidente della Fimp Giuseppe Mele – sia per le sue difficoltà nel comunicarlo sia perché, soprattutto nel caso di quello cronico, la sopportazione è maggiore rispetto agli adulti. Il nostro impegno – conclude – deve essere rivolto ad aiutare il bambino ad esprimere il suo dolore, valutandolo con le apposite scale ancora sottoutilizzate”.