Morfina prodotta dal lievito, verso gli oppioidi biotech
Basta papaveri da oppio, in futuro i farmaci antidolorifici potranno essere prodotti a partire dal lievito, che è stato trasformato in una potenziale “fabbrica” di oppiacei da un team di bioingegneri statunitensi della Stanford School of engineering, capitanato da Christina Smolke.
“Il traguardo è prossimo” annunciano gli scienziati nello studio pubblicato da Nature Chemical Biology. “Siamo molto vicini all’obiettivo di replicare l’intero processo di produzione di oppiacei nelle cellule del lievito – spiega Christina Smolke – in modo da eliminare la necessità di coltivare papaveri, ottenendo farmaci essenziali senza alimentare il rischio di utilizzi illegali”.
Morfina, codeina e tebaina sono i tre principali antidolorifici ricavati dall’oppio. Oggi, sottolineano gli scienziati, le coltivazioni legali di papavero da oppio sono limitate a pochi Paesi – Australia, Francia, Ungheria, India, Spagna e Turchia – dove sono supervisionate dall’International Narcotics Control Board, con controlli volti a evitare che gli oppiodi vengano raffinati in eroina e alimentino il mercato della droga.
Lo studio di bioingegneria ha impegnato la professoressa Smolke coi suoi colleghi per un decennio. I ricercatori della Stanford University sono riusciti ad aggiungere alle cellule di lievito 5 geni provenienti da 2 diversi organismi: 3 dal papavero e 2 da un batterio che vive sullo stelo della pianta. Così facendo hanno “riprogrammato” le cellule del lievito rendendole in grado di produrre oppiodi biotech, attraverso una sofisticata evoluzione del processo di fermentazione utilizzato per ottenere la semplice birra.