Cento Città contro il Dolore 2025: la conferenza stampa della XVII edizione in programma il 4 ottobre
Rimini, 26 settembre 2025
Ieri, nella Sala Stampa della sede della Regione Emilia-Romagna a Bologna, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della XVII edizione di Cento Città contro il Dolore, la grande iniziativa nazionale promossa da Fondazione ISAL dedicata alla sensibilizzazione e alla cura del dolore cronico.
Quest’anno la Giornata, in programma sabato 4 ottobre 2025, avrà come tema centrale una domanda cruciale:
“Dolore cronico: chi cura il dolore?”
Una riflessione sul ruolo della sanità, della ricerca e della società civile nel garantire cure e dignità alle oltre 11 milioni di persone in Italia che convivono con questa malattia.
Il dolore cronico: una vera e propria emergenza sanitaria
Durante la conferenza stampa sono stati illustrati i dati più aggiornati sul dolore cronico in Italia, tratti dal recente rapporto ISTISAN, realizzato grazie alla collaborazione tra Istituto Superiore di Sanità, ISTAT e Fondazione ISAL.
Il rapporto ha evidenziato non solo le patologie che più frequentemente conducono alla cronicità – come fibromialgia, neuropatia diabetica, endometriosi ed emicranie – ma anche i fattori psicologici e sociali che aggravano la condizione: depressione, ansia, isolamento e difficoltà economiche.
Un dato preoccupante riguarda la quota di persone che rinuncia alle cure, nonostante l’esistenza di terapie efficaci. Le ragioni di questa rinuncia sono molteplici:
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tempi di attesa troppo lunghi per ottenere visite specialistiche;
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costi eccessivi per accedere a trattamenti privati;
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scarsa informazione o sfiducia verso i percorsi terapeutici disponibili.
Tutti fattori che generano disuguaglianze nell’accesso alle cure e che la Giornata si propone di combattere, riaffermando l’importanza della Legge 38/2010, che garantisce il diritto di ogni cittadino ad accedere alla terapia del dolore.
La voce dei protagonisti
Durante l’incontro sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni, del mondo sanitario e delle associazioni dei pazienti, che hanno ribadito la necessità di un impegno comune e continuativo.
William Raffaeli, presidente della Fondazione ISAL:
“Con questa Giornata vogliamo ricordare che il diritto a non avere dolore quando si è malati è fondamentale.
L’obiettivo di Cento Città contro il Dolore non è solo sensibilizzare l’opinione pubblica, ma costruire una rete sempre più solida tra cittadini, medici, ricercatori e istituzioni.
Oggi, purtroppo, il 15% dei pazienti non ha ancora una diagnosi e l’8% non trae beneficio nemmeno da trattamenti specialistici: un dato che ci impone di fare di più.”
Massimo Fabi, Assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna:
“Da tempo la nostra Regione lavora con Fondazione ISAL per contrastare il dolore cronico, un tema che merita grande attenzione perché impatta sulla vita di migliaia di persone.
Continueremo a investire in telemedicina e medicina di territorio, rafforzando la rete delle Case di Comunità.”
Barbara Suzzi, presidente CFU Italia:
“È necessario dare voce a milioni di persone che convivono ogni giorno con malattie invisibili come la fibromialgia e altre sindromi dolorose croniche.
Chiediamo che la Legge 38 venga applicata in maniera concreta e uniforme su tutto il territorio nazionale.”Kristian Gianfreda, Assessore del Comune di Rimini, ha sottolineato:
“Il dolore cronico non è solo un problema individuale, ma una questione sociale.
Per affrontarlo serve una rete solida tra cittadini e servizi, in sinergia con ISAL e i Nodi Territoriali di Salute.”
Un sentito ringraziamento va all’Assessore regionale e all’Assessore di Rimini, che con il loro sostegno e le belle parole dedicate alla Fondazione ISAL hanno dato ancora più valore alla giornata, e a Barbara Suzzi, che da sempre ci accompagna con grande dedizione.
Grazie anche a tutte le associazioni, ai colleghi medici, infermieri e operatori sanitari che saranno la nostra forza per dare vita e significato a questa iniziativa, così come a tutte le persone che vivono ancora afflitte dal dolore cronico: il nostro pensiero va a loro, con l’impegno di offrire nuove speranze di cura, con il cuore rivolto verso la guarigione e una migliore qualità di vita.
Il programma della Giornata: oltre 100 città coinvolte
Il 4 ottobre, Cento Città contro il Dolore prenderà vita in più di cento città italiane, con un ricco calendario di iniziative:
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Consulenze mediche gratuite per persone che convivono con il dolore cronico.
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Banchetti e stand informativi nelle piazze per diffondere conoscenze e aggiornamenti sulle terapie disponibili.
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Open day negli ospedali e nei centri di terapia del dolore.
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Eventi pubblici e incontri dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura.
La manifestazione non si limita alla sola giornata del 4 ottobre, ma prosegue nelle settimane precedenti e successive, coinvolgendo strutture sanitarie nazionali e internazionali con eventi, convegni e attività di informazione continua. Determinante, come sempre, sarà il contributo dei volontari dell’Associazione Amici della Fondazione ISAL ETS e di numerose associazioni di pazienti, che ogni anno lavorano per portare informazione e sostegno alle persone che convivono con il dolore. L’elenco delle iniziative previste per la XVII edizione di Cento città contro il dolore è consultabile a questo link: https://fondazioneisal.it/wp-content/uploads/2025/09/Adesioni-Cento-citta-contro-il-dolore-2025-rev.-25.09.2025.pdf
Guarda il video della conferenza stampa
Rivivi i momenti salienti della conferenza stampa che si è svolta ieri a Bologna:
Galleria fotografica
Uno sguardo ai momenti più significativi della conferenza:
Un impegno che cresce dal 2009
Dal 2009 Cento Città contro il Dolore è cresciuta fino a diventare una rete nazionale di solidarietà scientifica e sociale, capace di connettere cittadini, medici, ricercatori e istituzioni.
Il report 2024 ha confermato l’impatto positivo dell’iniziativa in termini di partecipazione, visibilità mediatica e miglioramento dell’accesso alle cure.
L’edizione 2025 si annuncia come un momento cruciale per rompere il silenzio che circonda il dolore cronico e riaffermare che nessuno deve restare solo nella sofferenza.