Fibromialgia nei nuovi LEA: un passo atteso da anni, tra speranza e prudenza
Rimini, 28 ottobre 2025
Nei giorni scorsi è emersa una notizia che, se confermata, rappresenterebbe una svolta significativa per migliaia di persone che convivono con la fibromialgia: la possibile inclusione della sindrome fibromialgica nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). L’inserimento, atteso da anni dalle persone affette e dalle associazioni che le rappresentano, segnerebbe un riconoscimento ufficiale della malattia e aprirebbe la strada a nuove tutele, tra cui esenzioni per i casi più gravi. Un passo che avrebbe non solo implicazioni cliniche e organizzative, ma anche un profondo valore simbolico e sociale: dare finalmente dignità e visibilità a chi soffre di una condizione troppo spesso non riconosciuta o minimizzata.
La posizione di CFU-Italia
L’associazione CFU-Italia OdV, da sempre in prima linea nella tutela delle persone con fibromialgia, ha accolto la notizia con cautela, ma anche con fiducia.
“Il condizionale è d’obbligo – ha dichiarato la presidente Barbara Suzzi – perché è anni che noi pazienti alterniamo aspettative, speranze e delusioni. Tuttavia, se davvero la fibromialgia dovesse essere inserita nei LEA, sarebbe un passo fondamentale. Significherebbe codificare l’esistenza della fibromialgia e consentire, almeno a una parte delle persone con forme più severe, di accedere alle esenzioni”.
Un riconoscimento che andrebbe a colmare un vuoto di equità e attenzione, consentendo finalmente al Servizio Sanitario Nazionale di “vedere” e prendere in carico in modo più strutturato una malattia che incide fortemente sulla qualità di vita.
Un ringraziamento alle associazioni di pazienti
Fondazione ISAL desidera esprimere il proprio ringraziamento a tutte le associazioni di pazienti che in questi anni hanno lavorato instancabilmente per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica. In particolare, un pensiero va a CFU-Italia e alla sua presidente Barbara Suzzi, che con determinazione, competenza e spirito di collaborazione hanno portato avanti la voce di migliaia di persone, promuovendo una rete solidale e capillare sul territorio nazionale.
In attesa della conferma ufficiale
Sebbene il provvedimento non sia ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, l’annuncio rappresenta un segnale incoraggiante verso un percorso di riconoscimento e cura più giusto e inclusivo. Il cammino verso il pieno riconoscimento della fibromialgia come patologia a sé stante e la definizione di protocolli uniformi di presa in carico resta complesso, ma questa notizia riaccende la speranza di una maggiore attenzione da parte del sistema sanitario e della ricerca.
Approfondimenti
Per approfondire la notizia e chiarire i possibili sviluppi, sabato scorso CFU-Italia ha organizzato una diretta online con la presidente Barbara Suzzi, che ha risposto alle domande delle persone con fibromialgia e illustrato i prossimi passi. Puoi rivedere la diretta a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=Nr12VhBJmrE
Per approfondire, proponiamo anche la lettura di alcuni recenti articoli scritti dal Corriere della Sera, Sanità Informazione e Quotidiano Sanità.
Immagine di copertina di Marcelo Henrique Dias Abreu.·. Cabra da Pixabay

