Fondazione ISAL e associazione Orsi d’Abruzzo insieme per la cura e la ricerca sul dolore
È più di un semplice protocollo di intesa quello firmato dalla Fondazione ISAL e dall’associazione volontari di protezione civile Orsi d’Abruzzo di Capistrello, comune in provincia dell’Aquila al confine tra la Marsica e la Valle Roveto. In programma, infatti, non ci sono solo attività di sensibilizzazione e di raccolta fondi. Il sogno, infatti, è arrivare a realizzare un centro specialistico sul dolore, rivolto alla popolazione locale e a chiunque ne avesse bisogno.
L’associazione Orsi d’Abruzzo è nata il 4 maggio del 2000. Formata attualmente da una trentina di iscritti, è attiva anche nei vicini comuni di Canistro e Castellafiume. “Abbiamo iniziato occupandoci della tutela del nostro grande patrimonio archeologico di epoca romana che stava andando in malora – racconta Temugino De Meis, presidente dell’associazione –, quindi ci siamo allargati alla protezione civile e boschiva e più recentemente abbiamo intrapreso la strada dell’assistenza sociale, occupandoci dei servizi di trasporto dei malati verso i luoghi di cura”.
I capistrellani sono conosciuti da generazioni come minatori e specialisti nelle costruzioni di gallerie. Hanno contribuito alla costruzione di alcune tra le più importanti opere, in Italia e anche all’estero. “Questa nostra attitudine ai lavori di fatica – continua De Meis – ha fatto però sì che buona parte della popolazione soffra oggi di patologie dolorose dovute ai carichi sulla colonna vertebrale, tanto che su 10 persone almeno 3 sono in stampelle, altre 2 sono su sedia a rotelle e io stesso so bene che cos’è il dolore”.
L’attenzione della comunità verso la cura e la ricerca del dolore, unita ai rapporti personali tra il fratello di De Meis e il coordinatore regionale ISAL Gianvincenzo D’Andrea, entrambi medici, ha portato l’associazione Orsi d’Abruzzo a collaborare con la Fondazione già lo scorso ottobre, in occasione della edizione del 2013 della Giornata internazionale Cento città contro il dolore: “Avremmo dovuto stare in piazza solo la mattina, ma ci fu talmente tanto interesse che restammo per tutta la giornata” aggiunge De Meis.
La firma del protocollo sancisce ora ufficialmente la collaborazione e ne amplia il raggio di azione. L’associazione Orsi d’Abruzzo si impegna innanzitutto a recepire e a diffondere la mission della Fondazione, partecipando e organizzando iniziative sul territorio. “Ma abbiamo anche un paio di progetti da proporre all’ISAL – conclude De Meis –. Capistrello con la sua popolazione potrebbe essere un luogo dove fare ricerca sul dolore, ma anche dove creare un centro di cura: adesso non c’è, tanto che chi soffre deve spostarsi almeno fino a Venafro, in Molise, solo per fare una visita neurologica”.