Terapia del dolore cronico

Nuove raccomandazioni cliniche per l’uso degli oppioidi nel dolore cronico non oncologico

La European Federation of IASP Chapters (EFIC), in collaborazione con 9 società scientifiche europee e Pain Alliance Europe (PAE), ha appena pubblicato nuove raccomandazioni sull’uso degli oppioidi nel trattamento del dolore cronico non oncologico, dopo un esame approfondito degli studi e delle prove di efficacia sull’uso di questa classe di analgesici per la terapia del dolore cronico.

Le raccomandazioni, in lingua inglese, sono liberamente accessibili da questa pagina: https://europeanpainfederation.eu/advocacy/position-papers/

Già nel 2004 ISAL, in collaborazione con la società scientifica FederDolore, organizzò un Registro Nazionale per il Buon Uso degli oppioidi nel dolore cronico non oncologico. La terapia con oppioidi deve essere infatti considerata come un progetto di cura con suoi standard di qualità e modelli di monitoraggio, mentre la realtà clinica segnala troppo spesso un uso poco adatto alla gestione cronica. Non dobbiamo commettere il terribile errore commesso negli Stati Uniti, dove gli oppiacei sono stati usati a dosi elevate per lungo tempo senza monitorarne l’abuso e senza una valutazione della storia di dipendenza. Allo stesso tempo, non possiamo tornare al terrorismo verso gli oppioidi che ha caratterizzato gli anni ’70 e ’80.

Gli oppioidi sono farmaci buoni e sicuri se appropriatamente prescritti e ben monitorati. Ci teniamo a segnalare che se vengono ben selezionati i soggetti e le patologie, e se viene attuato un periodico monitoraggio della cura e della sua gestione, il rischio di abuso è minimo e lo stesso misuse (un uso non appropriato che porta a un uso non terapeutico) è contenuto e dipende in genere da una prescrizione errata, data per dolori (come quelli a tipologia neuropatia centrale) ove l’oppioide non genera un effetto analgesico, ma solo sedativo di uno stato di disagio psicosomatico correlato al dolore. La dipendenza, invece, deriva da una prescrizione a persone che hanno una storia pregressa di abuso o quando l’oppioide viene prescritto a persone di giovane età per lunghi periodi senza un monitoraggio.

Le raccomandazioni EFIC hanno un grande valore perché offrono raccomandazioni condivise e basate sulle evidenze in grado di orientare i clinici, anche non specialisti algologi, verso la migliore cura dei pazienti con dolore cronico non oncologico.

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